NEWS DI SALA

Oggi a racconrarsi ad EmergenteSala è Luca Matarazzo, 23 anni, del ristorante La triglia di Avellino. Luca sarà uno dei candidati a sfidarsi il prossimo 23 e 24 Marzo a Paestum ad EmergenteSala CentroSud 2018! Ecco le sue considerazioni sul suo percorso professionale e sul mestiere che ama!
Luca come nasce la tua passione per la sala?
Dopo aver avuto esperienze lavorative, sono approdato al mondo della ristorazione ed immediatamente sono stato coinvolto dalla realtà della "sala", in quanto mi permette di essere me stesso evidenziando così le mie migliori qualità lavorative e personali.
Quali sono state le esperienze significative che hanno di inserirti in questo settore?
Nel 2015 ,grazie allo chef Mirko Balzano , con il quale ho istaurato dal primo momento un rapporto molto stretto, ho iniziato ad avere le mie prime esperienze lavorative in questo settore. Tali esperienze erano basate su una partecipazione attiva e formativa ad eventi organizzati dallo chef stesso; il quale, avendo fiducia nei miei confronti, ha contribuito a farmi crescere e migliorare.
Qual è stato il motivo della tua “vocazione” verso questa professione?
Mi sono reso conto di amare questo mestiere nel momento in cui ho riconosciuto quanto sia importante creare un rapporto di fiducia con i clienti e quanto sia stimolante metterli a proprio agio, soddisfacendo con professionalità e cortesia le loro esigenze.
Qual’ è l’aspetto che ami di più di questo lavoro?
L' elemento che mi entusiasma di questa professione è il rapporto umano che si viene ad istaurare non solo con la clientela ma soprattutto con i colleghi. Infatti è proprio la forte sinergia che si viene a creare, a mio avviso, che rende vincente una squadra.
Anche Luca si merita il nostro in bocca al lupo! Viva la sala!

Oggi vi presentiamo Ilaria Fiorillo di Pascucci al Porticciolo di Fiumicino (RM). Ilaria è una ragazza già molto esperta e determinata a dimostrare tutto il suo valore nella prossima edizione di EmergenteSala CentroSud 2018! Noi l'abbiamo incontrata per farci raccontare il suo percorso e le sue considerazioni sulla sala!
Ilaria come nasce la tua passione per la sala?
La mia passione nasce durante le mie prime esperienze lavorative. Dopo i primi passi nel mondo della ristorazione ho iniziato a cercare un contesto che mi desse la possibilità di esprimermi cercando di trasmettere come io intendevo ‘interpretare’ la sala.
Quali sono state le esperienze significative che hanno di inserirti in questo settore?
In seguito alle esperienze come stagista e commis in alcuni ristoranti gourmet della mia città, come l'Osteria della dogana, ho capito di aver bisogno di un percorso di formazione professionale. Documentandomi ho deciso che l'Alma era l unica scuola che potesse approfondire e completare la mia professionalità. Al termine del percorso in Alma ho avuto l opportunità di svolgere il mio stage presso la famiglia Alajmo al ristorante Quadri di Venezia, dove ho vissuto un’esperienza importante in un sistema professionale di una sala già ben collaudata.
Qual è stato il motivo della tua “vocazione” verso questa professione?
Dopo aver presentato la mia candidatura presso diverse strutture prestigiose che avevano attirato la mia attenzione ho avuto il piacere di ricevere la proposta della signora Vanessa Melis, maitre del ristorante Pascucci al Porticciolo, con la quale ho avuto subito l'impressione di essere in sintonia.
Ed è stato proprio iniziando a lavorare al porticciolo che ho maturato la convinzione che il mio futuro sarebbe stata la sala.
Qual’ è l’aspetto che ti piace di più di questo lavoro?
Sicuramente vivere la sala significa riuscire ad interpretare le esigenze nonché i desideri di ogni cliente. Il lavoro in sala richiede passione e competenza ma soprattutto una grande sensibilità.
Qual è secondo te l’essenza di questo mestiere?
Noi di sala abbiamo una missione che è quella di prenderci cura dei nostri ospiti senza mai trascurare l’attenzione ad un solo dettaglio, a partire dalla accoglienza. Credo che ad oggi la sala debba essere portavoce di una cucina, dell’ identità di uno chef e soprattutto della filosofia che rappresenta il ristorante.
In bocca a lupo alla nostra Ilaria per questa bellissima Esperienza! Viva la sala!

Aumenta l’attesa per l’edizione di EmergenteSala CentroSud 2018! A Paestum il 23 e 24 Maggio prossimo ci sarà anche Giuseppe Zuottolo, 25 anni, de L'Olivo Restaurant di Anacapri (Salerno). Noi lo abbiamo incontrato e abbiamo raccolto le sue considerazioni sul suo percorso professionale e sul mondo sala!
Giuseppe come nasce la tua passione per la sala?
la mia passione per questo mondo nacque nel momento esatto in cui trovai chi credeva in me ed alla mia crescita professionale e mentale.
Quali sono state le esperienze significative che hanno di inserirti in questo settore?
L’ esperienza che mi introdusse nel settore alberghiero fu in una nota struttura della costiera; ma quella che ha segnato il mio percorso professionale è stata ed è al Capri Palace, dove spirito di gruppo, formazione, passione ed innovazione rendono l’esperienza dei nostri ospiti unica nel suo genere… indimenticabile!!
Qual è stato il motivo della tua “vocazione” verso questa professione?
E’ stata la mia ambizione la principale fonte d’ inspirazione per “spiccare il volo”. Trovare la giusta azienda e le giuste persone che credono in te è fondamentale, ed è quello il “momento giusto” per crederci!!
Qual’ è l’aspetto che ti piace di più di questo lavoro?
Essere a contatto con un numero indefinito di persone con nazionalità differenti (clienti e colleghi), entrare nella loro psicologia e riuscire a “trasportali” verso un “punto in comune” il quale alla fine farà la differenza sia in termini di vendite (clienti) che in termini di squadra! (colleghi).
Qual è secondo te l’essenza di questo mestiere?
Riuscire a creare, collaborando, un team di persone sicuri delle proprie capacità che ha come unico scopo lavorare in sintonia e regalare e regalarci emozioni.
Se si riesce a trasmettere le proprie conoscenze ad un collega, si alimenta sua autostima e la sua voglia di crescere professionalmente. Solo cosi si cresce a vicenda … questo per me è la vera essenza del mio lavoro.
Un grandissimo in bocca al lupo a Giuseppe! Viva la Sala!

La rassegna dei concorrenti di EmergenteSala CentroSud 2018 continua! Vi presentiamo Amedeo Serva, maitre del risorante La trota del 63 di Rivodutri (RI). Amedeo non vede l'ora di mettere in mostra le sue capacità e anche lui ci ha raccontato il suo percorso e la sua passione per la sala!
Amedeo Come nasce la tua passione per la sala?
Potrei dire che non nasce ma che era innata, dal momento che sono cresciuto dentro il ristorante di famiglia, vivendolo in tutti i suoi aspetti: sia dal “retro”, sia da ospite, sia da casa nei discorsi che inevitabilmente dominavano (e dominano tuttora!) la conversazione. È proprio da ospite che mi sono reso maggiormente conto di quanto la sala sia cruciale per fruire al meglio di un’esperienza gastronomica a qualsiasi livello.
Quali sono state le esperienze che hanno permesso di inserirti nel settore?
Essendo cresciuto in un ristorante, seguendone così da vicino l’evoluzione negli anni e cercando di dare sin da piccolo il mio contributo ho sempre sentito questo settore come qualcosa che mi appartenesse. Paradossalmente le esperienze che mi hanno avvicinato ancora di più e che mi hanno dato la certezza che questa fosse la mia strada non avevano nulla a che fare con la ristorazione. Parlo del mio percorso di studi universitari e di un’esperienza di lavoro in ambito puramente economico finanziario, che mi hanno fatto prendere consapevolezza del profondo interesse che nutro nel settore della ristorazione in tutti i suoi aspetti.
Qual è stato il vero momento in cui hai deciso di “spiccare il volo” verso questa professione?
Mi trovavo di fronte ad un computer portatile, nell’ufficio di una nota società di revisione contabile per la quale stavo lavorando. Mi sono reso conto che non affrontavo quel lavoro monotono con l’entusiasmo e l’adrenalina che invece sentivo ogni volta che mi trovavo in sala a ristorante. Lì ho capito che cosa fosse in realtà ciò che volevo fare da grande.
Qual’ è l’aspetto che ami di più di questo lavoro?
Credo che questo lavoro sia straordinario perché non è mai ripetitivo, mai uguale a se stesso. Presuppone una grande flessibilità mentale, in quanto ogni persona che varca la porta di un ristorante porta con sé un bagaglio di esperienze, conoscenze e cultura differenti; e soprattutto un differente stato d’animo che chi lavora in sala deve captare nel minor tempo possibile per dare al cliente esattamente ciò che si aspetta e, perché no, anche qualcosa in più.
Qual è secondo te l’essenza del tuo mestiere?
La curiosità. Credo che sia importante studiare, impegnarsi, aprire la mente e cercare di imparare quotidianamente anche da chi è seduto al tavolo. Solo con l’applicazione ed il desiderio di scoperta ci si può arricchire da un punto di vista umano e culturale. In fondo la sala è fatta solo da persone ed il fattore umano è determinante per poter trasmettere al cliente “emozioni” fatte di storie, sensazioni e attenzione che rendono grande un ristorante.
Facciamo anche ad Amedeo il nostro in bocca al lupo! Viva la sala!

Vi presentiamo un altro concorrente che parteciperà alle selezioni di EmergenteSala CentroSud 2018! Lui è Foad Achaab, 26 anni, del Ristorante Manetta di Roseto degli Abruzzi. Anche Foad ci ha raccontato il suo percorso e le sue impressioni sul mondo della sala!
Foad da dove nasce la tua passione per la sala?
La passione è nata frequentando la scuola, l'Istituto alberghiero, dove ho avuto la possibilità di fare esperienza sia in cucina che in sala. Quest'ultima mi dava tanta gratificazione e soddisfazione al punto di poterla scegliere come mestiere.
Quali sono state le esperienze che hanno permesso di inserirti nel settore?
La volontà e l'ambizione di mantenermi da solo mi hanno spinto sin da subito a cercare un lavoro che mi permettesse di mettere in pratica quanto appreso a scuola ma soprattutto fare esperienza. Inizialmente solo nei fine settimana, perche mi permetteva di proseguire gli studi, poi impegni stagionali che mi hanno insegnato quanto è complesso il mondo del lavoro a volte anche deludente. Fino a quando ho avuto l'opportunità di trovare impieghi più stabili e continuativi.
Quale è stato il vero momento in cui hai deciso di fare di questa la tua professione?
Fondamentale è stata l'esperienza a Rivisondoli da Fabio Ferrara dell'Osteria del Tarassaco, il quale oltre a formarmi professionalmente mi ha spinto a guardare ed andare oltre. E' stato “zio Fabio” che mi ha presentato i coniugi Manetta di Roseto degli Abruzzi presso i quali sono approdato dal 2013. Marco e Maruska, hanno creduto in me: dapprima facendomi crescere e poi affidandomi la gestione della cantina, quindi la sala.
Qual' è aspetto che ami di più di questo lavoro?
Stare tra la gente, l'adrenalina che ho addosso durante il servizio, quando si intrecciano diverse dinamiche che vanno risolte contemporaneamente con un risultato eccellente e sempre con apparente tranquillità e sorriso
Qual è secondo te l'essenza del tuo mestiere?
La fidelizzazione del cliente! Il quale ogni volta che torna deve percepire un ambiente familiare ma con la curiosità di nuove sensazioni senza dare mai nulla per scontato.
In bocca al lupo Foad per questa bella esperienza! Viva la Sala!

Siamo con Matteo Bonanni, 23 anni e già le idee molto chiare su quello che sarà il suo mestiere! Matteo è uno dei concorrenti di EmergenteSala Centrosud 2018 che si terrà a Paestum il prossimo 23 e 24 Maggio! Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto anche a lui di raccontarsi e di esprimere il suo pensiero sul mondo della sala.
Matteo come ti sei appassionato al mondoo della sala?
Sin da piccolo ho avuto l'idea che il mio futuro fosse nel mondo della ristorazione, ma la vera passione per la sala è nata grazie alla capacità professionale e competenza del mio professore di sala bar dell'Istituto Alberghiero "Tor Carbone" di Roma. Da lì in poi è stato un crescendo di stimoli con il desiderio di ampliare le mie conoscenze : ho frequentato corso da Barman presso l'AIBES e il corso superiore di sommellerie all'ALMA dove ho scoperto e apprezzato il mondo del vino.
Quali sono state le esperienze che ti hanno aperto la strada in questo settore?
Dopo varie esperienze come stagista allo Sheraton Golf di Roma il mio percorso è proseguito con l'Alma che mi ha dato l'opportunità di intraprendere esperienze professionali importanti in ristoranti stellati quali La Palta di Borgonovo Val Tidone (Piacenza) e Andreina di Loreto nonchè da Chinappi a Roma.
Ora, con grande entusiasmo, sto iniziando una nuova "avventura" presso Acciuga ristorante a Roma dello chef Federico Del Monte.
Qual è stato il vero momento in cui hai deciso di fare di questo mestiere la tua vita?
Purtroppo devo ammettere che è un mestiere molto impegnativo, ma ricco di soddisfazioni. Sicuramente dopo l'anno passato da Andreina con lo chef Errico Recanati ho capito veramente cosa significhi la sala: dedizione, sacrificio, responsabilità e grandi soddisfazioni.
Qual’ è l’aspetto che ti piace di più di questo lavoro?
Con il passare del tempo ho capito che nella vita anche piccoli gesti rendono felici una persona e se stessi ed è proprio la sala il posto giusto dove trovare tutti gli "ingredienti" per soddisfare il cliente e realizzarsi nella propria professione.
Qual è secondo te l’essenza del mestiere di sala?
L'essenza di questo mestiere è accogliere e soddisfare con cortesia il cliente collaborando in sintonia con tutte le figure professionali del locale.
Facciamo un grandissimo in bocca al lupo anche al nostro Matteo! Viva la sala!

Oggi vi presentiamo un'altra ragazza che non vede l'ora di dmostrare le sue qualità alle selezioni di EmergenteSala CentroSud 2018!
Lei è Valeria Hinna Danesi, una ragazza moto determinata, e il prossimo 23 e 24 Maggio a Paestum, porterà la sua esperienza maturata nel settore nonostante la sua giovane età. Ecco le sue considerazioni sul mondo della sala e la passione per questo mestiere!
Valeria, come nasce la tua passione per la sala?
Nasce subito dopo il liceo, con la sola esigenza di avere un’indipendenza economica. Mia nonna sin da quando ero piccola mi aveva trasmesso la sacralità dell’accoglienza e dell’ospitalità in casa, ed io non ho fatto altro che riversarla nelle ore di lavoro.
Quali sono state le esperienze che ti hanno inserito nel settore?
L’esperienza significativa che mi ha permesso di crescere profondamente è stata al fianco di Davide Patruno, Restaurant Manager del Ristorante Orsone, della famiglia Bastianich. Ho avuto la possibilità di muovere i primi passi in piena autonomia, avendo spazio per sviluppare padronanza nelle tecniche, manualità nell’utilizzo degli strumenti ma anche capacità comunicative.
Successivamente, l’esperienza in Borgo Santo Pietro, al fianco di Andrea Salvatori (Restaurant Manager) e Marcello Corradi (Head Sommelier), mi ha permesso, grazie alla profondità e allo spessore della cantina, di ampliare la mia conoscenza e continuare il mio percorso.
Qual è stato il vero momento in cui hai deciso di “spiccare il volo” verso questa professione?
Ero una studentessa universitaria che lavorava esclusivamente il fine settimana. Ad un certo punto ho avuto l’esigenza di non rilegare la mia passione soltanto nel week-end. Sicuramente il momento è stato quello in cui ho scelto di non terminare gli studi, di lasciare l’università, e quindi di iscrivermi al corso da sommelier.
Qual’ è l’aspetto che ti piace di più di questo lavoro?
Questo lavoro richiede Costanza, Impegno e Dedizione. Un po' come una disciplina agonistica. Richiede Rigore. La parte migliore inizia quando ognuno di noi mette in gioco la propria Identità e il proprio Stile.
Qual è secondo te l’essenza del tuo mestiere?
Rito, Eleganza, Comportamento, Danza. Racchiudono davvero il significato di una visione piena della Sala. Braccia, mani, occhi, il corpo e i suoi gesti, l’attenzione di utilizzare tutti i sensi.
Un grandissimo in bocca al lupo a Valeria per questa nuova esperienza! Viva la sala!

La selezione di EmergenteSala CentroSud si avvicinano e i nostri candidati sono già pronti a dimostrare le loro qualità!
Oggi vi presentiamo Emanuele Pica 29 anni, tra i candidati più esperti della competizione che si svolgerà il 23 e 24 Maggio a Paestum. Anche Emanuele ci ha raccontato il suo percorso professionale, dandoci le sue impressioni sul mestiere della sala!
Emanuele come nasce la tua passione per la sala?
La mia passione per la sala nasce quasi per caso. Mentre frequentavo la facoltà di Ingegneria Informatica ho rilevato una piccola pizzeria nel centro della mia città, Frosinone. Da li’ ho capito che da grande avrei voluto fare il ristoratore ed ho quindi continuato il mio percorso di crescita passando prima per Torino, poi Londra ed ora Roma.
Quali sono state le esperienze che hanno permesso di inserirti nel settore?
E’ stata fondamentale l’esperienza a Torino nell’enoteca RossoRubino da Edoardo ed Andrea Gazzera dove sono stato a contatto con una cantina importante ma sopratutto con loro che mi hanno trasmesso la passione per questo mestiere. Successivamente il lavorare per Marcus Wareing a Londra a fianco dell’Head Sommelier Marco Iaccarino che mi ha fatto crescere all’interno del ristorante per tutto ciò che riguarda il servizio ma soprattutto mi ha trasmesso il suo metodo nella gestione del locale.
Qual è stato il vero momento in cui hai deciso di “spiccare il volo” verso questa professione?
Sicuramente il momento in cui ho iniziato da capo il mio percorso di formazione passando dall’essere titolare della mia attività a stagista nell’enoteca e collaborando occasionalmente in alcuni ristoranti di rilievo di Torino, rimettendomi in gioco per una carriera tutta da costruire.
Qual’ è l’aspetto che ti piace di più di questo lavoro?
La cosa che maggiormente mi piace è il ritmo incalzante che scandisce le mie giornate, il tutto per garantire Il piacere dei nostri “ospiti”; Il voler trasmettere loro tutto quello che c’è dietro ogni singolo piatto o calice di vino senza pero’ apparire troppo didattici .
Qual è secondo te l’essenza del tuo mestiere?
Il cliente, La gioia trasmessa dai suoi occhi al termine della serata, la fierezza e la soddisfazione nell’ aver scelto il nostro ristorante e soprattutto il non aver tradito le sue aspettative.
In bocca al lupo Emanuele! E viva la sala!

Oggi siamo con Vanessa Serenelli, 22 anni. Anche lei ha iniziato a lavorare giovanissima nel settore e nonostante la sua età vanta già qualche anno di esperienza. Vanessa come i suoi colleghi ci ha raccontato il suo percorso professionale e ha espresso le sue impressioni sul mestiere della sala!
Vanessa come nasce la tua passione per la sala?
Bella domanda, non saprei collocare un momento preciso alla nascita della mia passione, ma credo che tutto sia nato all’età di 6 o 7 anni, in quanto sin da subito ho avuto la possibilità e la fortuna di stare sempre in contatto con la clientela perchè aiutavo i miei genitori a gestire un piccolo chiosco di frutta e verdura. Grazie a mia madre ho imparato che cos’è la cortesia e la gentilezza ma soprattutto il sorriso; e grazie a mio padre ho capito che cos’è il sacrificio, l’organizzazione e la supervisione di ogni minima cosa.
Quali sono state le esperienze che ti hanno inserito nel settore?
La mia prima esperienza nel settore iniziò quando ai colloqui generali della scuola alberghiera il professore di sala disse a mia madre che voleva mandarmi a far lo stage da Uliassi, con lo chef Mauro Uliassi e la responsabile di sala Catia Uliassi. Non ci potevo credere! Per me era come un qualcosa di impenetrabile eppure era capitato proprio a me.
Finite quelle due settimane di stage decisi di voler prolungare la mia “gavetta” un altro mese, così finita la scuola ritornai al ristorante. Ed è da allora che non mi allontanai mai più da quel posto.
Qual è stato il vero momento in cui hai capito che questa serebbe stata la tua professione?
Sicuramente sin dalla mia primissima esperienza presso il ristorante Uliassi.
Qual’ è l’aspetto che più ami di questo lavoro?
La cosa che più mi piace è il mettersi in gioco mantenendo una competizione sana e leale. Perché bisognerebbe definire sin da subito i propri obiettivi e dedicare tutte le energie e tutto il talento per arrivarci, non importa se si sbaglia o se si crede di aver preso la strada sbagliata in quanto il fallimento fa parte della vita. Se non sbagli non impari e se non impari non cambierai mai. In ogni caso sapremo di aver vissuto. Inoltre ciò che più amo è il far star bene l’ospite poichè occorre adeguarsi alla personalità di ogni singolo commensale e capire subito chi si ha davanti.
Qual è secondo te l’essenza del tuo mestiere?
L’essenza di questo mestiere è la possibilità di migliorarsi ogni giorno; personalmente non mi preoccupo di mantenere la qualità del mio mestiere perché ogni giorno lavoro per migliorarmi nel farlo nel meglio dei modi. Questo mi dà la sicurezza di poter sempre imparare e crescere perchè i successi e le sconfitte dipendono solamente da noi. Inoltre la vera essenza di questo mestiere è il saper tenere due maschere, in quanto nonostante il proprio stato d’animo non bisogna far mai percepire al cliente nervosismo, paure o altri sentimenti a meno che non siano quelli della gentilezza e della cortesia.
Facciamo un grande in bocca al lupo anche alla nostra Vanessa per questa avventura! Viva la sala!

Incontriamo oggi Fabio Furci, terzo concorrente di EmergenteSala CentroSud che si svolgerà il prossimo 23 e 24 Maggio a Paestum. Come Andrea e Bonny Anche a Fabio nasce nella ristorazione e comincia a muovere i suoi primi passi nel settore fin da piccolo! Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi e di darci alcune sue impressioni sul mestiere della sala!
Fabio come nasce la tua passione per la sala?
I miei genitori avevano un ristorante dove io davo una mano. Vedevo i sacrifici che facevano per portare avanti l’attività e all’inizio non ero convinto che ne valesse tanto la pena. Il mio era un rapporto di amore e odio perchè la reputavo una vita sacrificante che non portava i risultati sperati. Con il tempo ho cominciato ad appassionarmi e ad amare questo lavoro osservando le persone che venivano al ristorante per “staccare” e cercare quella tranquillità che non avevano durante la giornata.
Quali sono state le esperienze che ti hanno inserito nel settore?
La prima vera esperienza che ha permesso di inserirmi nel settore per me è quella del A Riccione Bistrot a di Milano. Li ho trovato persone che mi hanno contagiato con la loro passione e dedizione verso questo lavoro. Ho avuto modo di entrare in contatto con professionisti esperti che mi hanno insegnato molti aspetti positivi di questo mestiere. Dopo questa esperienza mi sono trasferito a Firenze e sinceramente ho avuto un momento in cui ero deluso da questo settore tanto da volerlo lasciare.
Qual è stato il vero momento in cui hai deciso di “spiccare il volo” verso questa professione?
Il momento in cui ho deciso di fare di questo lavoro la mia vita è stato durante l’esperienza di Milano. Poi, prima di approdare al Ristorante Ora d’aria ho lasciato un contratto a tempo indeterminato perché non credevo più in questo lavoro, a causa della poca professionalità che ho incontrato in alcune esperienze precedenti. Per fortuna sono stato chiamato dallo chef Marco stabile e nel suo ristorante ho ritrovato gli stimoli giusti per continuare e migliorarmi sempre di più.
Qual’ è l’aspetto che ti piace di più di questo lavoro?
L’aspetto che mi piace di più di questo mestiere è quella sensazione che ti da nel momento prima di cominciare il servizio. La coesione del gruppo tra sala e cucina, un’atmosfera di apparente serenità con quel tocco di adrenalina che ti spinge a dare il meglio.
Qual è secondo te l’essenza del tuo mestiere?
L’essenza è far si che l’ospite “stacchi” completamente e si goda un’esperienza della quale tu puoi essere partecipe.
Facciamo un grande inbocca al lupo Fabio per questa esperienza! Viva la sala!